5 Dicembre

5 Dicembre: abbassiamo lo sguardo e celebriamo

il suolo!


Oggi è la giornata internazionale del suolo.

Si del suolo, del terreno…proprio quello che tutti

calpestiamo e di cui a fatica ci accorgiamo.

Il suolo oggi è come un intestino malato: sta perdendo

progressivamente la sua biodiversità, ovvero l'ecosistema

di piccoli animali che lo abitano, di piccoli batteri che

lo compongono si va progressivamente spopolando di piccole

specie invisibili che ne garantiscono la sopravvivenza

e la fertilità.

Un suolo malato non è più fertile è non riesce nemmeno

a trattenere l'acqua piovana.

Questo è un bel disastro di cui molti fanno finta di non

accorgersi.

L'effetto di questo impoverimento è già visibile nell'uomo. 

Un esempio? Beh… vi sfido a controllare i vostri livelli

di vitamina D nel sangue… molto probabilmente potreste

scoprire che sono sotto il livello normale.

Questo perchè la vitamina D viene sintetizzata dal nostro

organismo in presenza di un piccolo batterio che prendiamo

dal cibo e che proviene dal suolo.

Purtroppo la progressiva scomparsa di questo batterio dal

suolo ha determinato negli ultimi anni un crescente deficit

di vitamina D in tutte le popolazioni dove il sole è presente,

richiedendo un'integrazione.

Molta della frutta e della verdura che troviamo al supermercato,

ma anche su molti banchi dei mercati rionali è

ottenuta da semi che germinano una sola volta con l'aiuto di

fertilizzanti appositi che non sono molto salutari e che

oltre a uccidere molti microorganismi presenti nel terreno,

contengono sostanze tossiche che ci ritroviamo nel piatto

senza saperlo.

Il problema è che un terreno coltivato in questo modo

perderà progressivamente la sua diversificazione biologica e

dopo 3 o 4 semine smetterà di produrre.

Ecco perchè è buona cosa comprare si al mercato, ma ai banchi

dei produttori diretti che, amando il proprio terreno,

sicuramente non useranno sementi che non si riproducono e

fertilizzanti tossici.

Il problema del suolo è di enorme importanza.

La comunità europea ha avviato una serie di iniziative in merito,

sebbene America e Canada in primis abbiano tutto

l'interesse a venderci le loro sementi e i loro fertilizzanti

(glifosate in pole position).

Iscrivetevi alla newsletter di EU Mission Soil qui per restare

informati.

Attenzione sempre alla pubblicità… sotto Natale sarete

bombardati da pubblicità di lenticchie di marca, che con l'Italia hanno

ben poco a che fare… si tratta di legumi provenienti da

agricolture intensive canadesi che fanno ampio uso di

glifosate e altre sostanze nocive, che sono importate in Italia

con questo nome da un'azienda

umbra di import/export.

Stessa cosa per la tanto decantata farina di tipo Manitoba…

proviene dal Canada ed è frutto di coltivazioni intensive.

Se trovate una confezione di farina Manitoba bio sappiate

che è un falso. Quel tipo di farina, che contiene solo amidi

e di farina non ha più nulla, vi darà pure tante facili 

soddisfazioni in cucina, ma contribuirà ad una progressiva

distruzione  della popolazione di microrganismi del vostro

apparato gastro intestinale.

Oggi fermatevi ad osservare uno spicchio di verde che incontrate

o anche soltanto quella che definiamo “erbaccia”

che attraversa l'asfalto ed esprime invece tutta la forza del

miracolo della vita che non ha bisogno di fertilizzanti o

semi speciali!

Per finire, vi lascio il link ad una preziosa lettura del discorso

di Capo Seattle (il capo di una tribù di indiani nella zona

che prese il suo nome)

fatto quando decise di cedere le loro terre all'uomo bianco

in cambio di una promessa… di rispettare il suolo!

Buona lettura e buona giornata del suolo.


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