23 Dicembre
23 Dicembre: l'attesa.
Una delle cose che ogni anno ci porta il Natale è
quella religiosa piacevole sensazione di attesa:
dell'arrivo di un parente, del risveglio di un'umanità
universale, del senso di condivisione che si prova
attorno ad una tavola in un giorno di festa che celebra
la nascita di Gesù.
L'attesa è una di quelle cose che non va più di moda
al giorno d'oggi, dove ci siamo abituati a fare tutto di
fretta a misurare le nostre prestazioni in termini di tempo.
La velocità è diventata un pregio e l'attesa una scocciatura.
Un celebre umorista americano disse che
“La lunghezza di un minuto dipende dal lato della
porta del bagno da cui ti trovi”.
Infatti l'attesa può essere gioiosa o piena di
preoccupazione a seconda delle situazioni.
L'attesa gioiosa è fine a se stessa, equivale a fermare
il tempo, sospendere le aspettative future e godersi la
piacevole sensazione di serenità che deriva
semplicemente dall'essere grati di esistere.
L'attesa ansiogena è invece legata al verificarsi o
meno di proprie aspettative future.
Quella Stella Cometa che brilla nel cielo di ogni presepe
forse sta lì a ricordarci che qualcosa di meraviglioso sta
per arrivare per tutti, se solo sappiamo accorgercene e
prepararci a seguirla senza aspettative future.
I re magi, i pastori, la gente comune che lascia tutto per
accorrere verso una capanna seguendo un segno nel
cielo infonde la speranza in un mondo accomunato da
valori di umanità, solidarietà, compassione universalmente
condivisi e quella gioia che si respira in quell'attesa non
ha prezzo.
Così l'attesa di questi giorni ha il sapore di una “pausa ”
dai problemi contingenti che ci offre l'opportunità di volgere
lo sguardo un più in alto, verso una prospettiva più ampia.
Buona attesa allora!
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