2023: Tanti propositi per un nuovo inizio... e poi?

Salve a tutti!

Eccomi qui dopo una lunga pausa.

Il 2023 ha fatto capolino e, come ogni anno, molti di noi avranno fatto dei bilanci, si saranno prefissati nuovi obiettivi o avranno deciso di dare inizio ad un cambiamento nel loro stile di vita.

Fin qui non c'è nulla di anomalo. 

Il problema si presenta quando ognuno di noi salirà di nuovo su quel frenetico autobus della vita quotidiana, fatta di fermate obbligate, di pensieri affollati, di insofferenze più o meno consapevoli e di percorsi scontati che non rendono più interessante nemmeno seguire il viaggio guardando fuori dai finestrini. Quel viaggio quasi obbligato ci porta inevitabilmente a rinviare tutte le nostre necessità ad un dopo che forse non ci sarà mai.

Ecco qui che i nostri propositi vengono posticipati, i nostri sogni chiusi in un cassetto, le nostre vere aspirazioni soffocate.

Per questo nuovo anno vi invito a scendere ogni tanto da quell'autobus e a concedervi dei momenti di riflessione a contatto con il mondo che vi circonda. Non occorrono scenari da concorso fotografico, spesso basta restare incantanti a guardare il fumo che  si solleva da una tazzina di caffè caldo, specchiarsi in una pozzanghera per strada, fermarsi ad ammirare un piccolo ruggito di verde in una giungla di asfalto o fare una buona azione verso qualcuno che non conoscete senza chiedervi se servirà o no.

Cercate delle occasioni per vivere la città in cui vivete in modo diverso. E se state pensando che non avete tempo, limitate la vostra scelta a 4 nuove esperienze all'anno: una per ogni stagione. Sarebbe già qualcosa.

Un esempio? A Roma, in occasione della primavera, l'Orto Botanico organizza, ad aprile, due giornate per l'Hanami. L'Hanami è una tradizione giapponese in cui, in occasione della fioritura dei ciliegi, ci si ferma e si dedica parte della propria giornata ad organizzare un picnic sotto i ciliegi in fiori per ammirare questo spettacolo. Un tempo il cestino da picnic veniva costruito con rami di ciliegio e, a fine picnic, il cestino veniva bruciato in una sorta di mini falò sotto gli alberi. Questo gesto simboleggiava la fine della celebrazione, ma anche l'impermanenza della vita umana. 

Per questo nuovo anno vi auguro la saggezza di bruciare i pensieri distruttivi e di vivere il presente senza pensare ad un futuro che nessuno può controllare.

Buona vita!




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