L'Olio extra vergine di oliva: un alleato per la salute.

Le origini dell’olio risalgono al V secolo a.C., nella zona tra Siria e Palestina.
Da lì si diffuse nell’antico Egitto, dove veniva utilizzato per riti religiosi e come unguento per le sole classi sociali più alte.
I fenici lo esportarono sulle loro rotte commerciali e così l’olio d’oliva arrivò in Grecia, dove venne subito apprezzato non solo come unguento, ma anche per l’alimentazione e così ne venne avviata la produzione sul territorio. A Santorini ancora oggi si può visitare un frantoio in pietra lavica.
Gli Etruschi lo apprezzarono come alimento e ne fecero conoscere le virtù ai Romani, che ne diffusero ampiamente la coltivazione e ne migliorarono il processo di produzione.
Con l’arrivo del Medioevo l’olio continuò ad essere apprezzato solo dagli ecclesiastici, mentre si diffuse l’utilizzo del burro e del lardo.
Bisognerà attendere il 1700 d.C. per la “rinascita” della coltivazione e dell’utilizzo dell’olio d’oliva su più vasta scala.
Oggi si conoscono tantissimi pregi dell'olio extravergine di oliva, che ne fanno un prezioso condimento ricco di antiossidanti e quindi più indicato per le diete di supporto alle patologie cardiocircolatorie, all’alimentazione dei malati oncologici e neurologici. 
La presenza dei polifenoli nell’olio si avverte al palato da una sensazione di piccante, che si sente in gola: questo non è un difetto dell’olio, ma un grande pregio, perché le sostanze che lo determinano sono quelle che ritardano l’invecchiamento cellulare, riducono il colesterolo LDL (quello cattivo per intenderci) e alzano i livelli di quello HDL (che protegge le arterie).
Tra tutte le olive, quella che contiene la maggior quantità di polifenoli è la Coratina.
La sapiente mano di chi produce un olio extra vergine di oliva di ottima qualità consiste nell’individuare, oltre ai procedimenti meccanici più adatti, la quantità e la qualità di olive differenti da utilizzare per donare al proprio olio un sapore e un odore inconfondibili, oltre ad una bassissima acidità dell’olio.
Il territorio italiano vanta una vasta gamma di cultivar differenti, tipiche di varie zone.
Così se l’olio extra vergine ligure è caratterizzato dall’impronta delle olive taggiasche, negli oli extravergine del centro Italia si apprezzano le caratteristiche delle varietà leccino e moraiolo.
Scendendo al Sud Italia, troviamo una grandissima varietà di cultivar che rende l’olio una sinfonia di sapori e di odori diversi. 
Ci sono degli olii di oliva che appena li assaggi ti restano per sempre impressi e diventano il punto di riferimento per quel gusto inconfondibile al palato che esalta le pietanze.
Nel mio piccolo ho sempre apprezzato un buon olio extra vergine di oliva e l’ho sempre preferito ai grassi animali o agli altri condimenti vegetali, controllandone la quantità utilizzata ovviamente.
Da vari anni la mia ricerca ha subito una battuta d’arresto e il mio olio d’oliva preferito  l’ho scoperto per caso in un negozio di shopping online dei sapori pugliesi. Si tratta di un'olio con elevata percentuale di Coratina e di altre olive della zona di Gravina di Puglia ( come la varietà Bambina).
Se vi capita, date un’occhiata a questo sito e provate ad acquistare una qualsiasi delle piccole caratteristiche oliere artigianali per provare una variante dell’olio Jè: io le trovo tutte favolose (Fruttato Intenso, Fruttato Leggero e Fruttato Medio) e la mia preferita resta comunque la variante Fruttato Intenso.
Come tutti i prodotti genuini si apprezza il certosino lavoro di Enzo Losacco, che quest’olio lo produce con passione e ama condividere le varie fasi della lavorazione del prodotto sui social.
Qui potete trovare un bel video che riassume i processi fondamentali della produzione di quest’olio: l’ho fatto vedere alle mie figlie cittadine, che l’hanno molto apprezzato.
La mia attenzione all’alimentazione ha trovato in questo olio extravergine un valido alleato per stabilizzare il mio sistema immunitario durante il trattamento oncologico, ma ne ha beneficiato anche il mio sistema neurologico, spesso soggetto ad una consistente fatica cognitiva a causa di una lesione midollare.



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